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INTRODUZIONE AL DESIGN THINKING

Ciao a tutti, bentornati!!!

Anche questa volta sono qui per parlarvi di un corso per l’alternanza scuola lavoro, che si intitola “INTRODUZIONE AL DESIGN THINKING" ed è tenuto dal consulente e designer Federico Dellanoce.

Inizialmente spiega cosa si intende quando si parla di design thinking, ovvero un processo non lineare e iterativo che i team utilizzano per comprendere gli utenti, sfidare le assunzioni, ridefinire i problemi e creare soluzioni innovative da testare. Viene spiegato cos’è l’empatia, il centro di un processo di progettazione incentrato sull'uomo, che ha come obiettivo capire come gli individui svolgono determinate azioni e perché, le loro esigenze fisiche ed emotive, il loro punto di vista rispetto al mondo che le circonda e ciò che è significativo per loro, trattando di problemi che riguardano un particolare gruppo di persone, osservando ciò che fanno e come interagiscono con l'ambiente circostante. Entrare in empatia consente di arrivare a delle intuizioni chiave (insight), fondamentali per andare verso soluzioni sempre più innovative.

Poi spiega com’è strutturata un’intervista: focus (quali sono i temi chiave da toccare), apertura (trovare il modo per iniziare a conoscere l’intervistato, metterlo a proprio agio), sviluppo (esplorare storie, curiosità degli interlocutori), approfondimento (come andare oltre la superficie, chiedendo ipotesi e ragioni più profonde).

Si parla della fase di Define, dare un senso alle informazioni raccolte durante la fase dedicata all’empatia, con l'obiettivo di creare un'affermazione attuabile del problema basata sulle intuizioni e le esigenze emerse tramite le interviste: la challenge. É una fase fondamentale perché si traduce nell'espressione esplicita del problema che si deve affrontare.

La challenge è: libera (non include una soluzione), ispira, è specifica (esplicita il target), è puntuale (si concentra su un bisogno), è aperta (per scoprire aree inaspettate di valore), é definita (precisa per rendere il tema affrontabile).

Poi spiega il Disney Compass Model: un modello strutturato sulla rosa dei venti: 

• NORD – Needs: le esigenze degli interlocutori

• WEST – Wants: i loro desideri

• SOUTH – Stereotypes: preconcetti radicati nel profondo

• EAST – Emotions: legate a esperienze e ricordi personali.


Durante il processo, vengono scartati gli insight più deboli, vengono scelti i 3 più promettenti in opportunità, vengono usati solo verbi in forma attiva e bisogna inserire almeno un’emozione, infine dev’essere scelta una sfida.

Nella fase Ideate, ci si concentra sulla generazione di idee, in termini di concetti e di risultati, per ottenere soluzioni innovative. Consente di passare dall'identificazione dei problemi alla creazione di soluzioni. Una volta trovate abbastanza idee, bisogna convergere verso un sottoinsieme di soluzioni che saranno poi testate.

Il Voting é un modo democratico per convergere verso un sottoinsieme condiviso di soluzioni. Può essere una semplice votazione della/e soluzione più convincente, oppure si può strutturare in modo più complesso. Un prototipo può essere qualsiasi cosa con cui un utente può interagire. É importante raccogliere feedback qualitativamente e quantitativamente esaustivi. Infine grazie ai test è possibile sollecitare un feedback rispetto ai prototipi creati da parte degli utenti. Rispetto alle fasi iniziali del progetto, il problema è meglio inquadrato. È il momento di chiedere, di indagare a fondo, concentrandosi su ciò che si può imparare dalla persona, sul problema, e sulla potenziali soluzioni.

Questo corso è stato quello più esaustivo e anche un po’ noioso, perché gli argomenti che sono stati trattati non sono proprio al centro del mio interesse, però sicuramente non è stato inutile seguirlo, mi è servito per imparare altri concetti che prima conoscevo solo molto vagamente. 

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